Nuovi prodotti chetogenici

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Cari amici di KETOGOURMET, se avete a che fare ogni giorno con l’impegno di una dieta chetogena, saprete certamente che una delle difficoltà maggiori per la famiglia è quella di non aver mai nulla di pronto, ma di dover preparare sempre tutti i pasti (e le merende, le colazioni, gli spuntini…..).

Fortunatamente cominciano a diffondersi dei prodotti che, almeno in parte, vi potranno aiutare nella gestione della dieta.

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La strada è stata aperta dalla Nutricia, che ha una lunga serie di prodotti per diverse diete, incluse la dieta chetogena. Conoscerete sicuramente il loro prodotto più diffuso, il Ketocal, una polvere che si presta a diversi usi.

Si può diluire con acqua e farla diventare una sorta di “latte”, oppure un frullato, o una mousse etc.; altrimenti si può usare come farina, per piatti come pizze, o torte salate etc. Ecco un video di una delle tantissime ricette che usano il Ketocal: Ketocal Pizza

Dovrete in ogni caso calcolare le quantità per rispettare la vostra prescrizione, ma sicuramente il Ketocal è un ottimo alleato nella dieta; da poco è disponibile anche in forma di brick, pronto da bere.

La Nutricia ha anche diversi KetoChef, il nostro preferito è lo Chef Neil: eccolo in azione mentre prepara dei pancakes al Ketocal: Chef Neil.
Quando preparate delle ricette che prevedono di cuocere il Ketocal, ricordate di non superare mai i 180°; in questo modo eviterete che i grassi possano produrre delle molecole dannose per la salute.


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Sulla scia degli Stati Uniti (e dell’Inghilterra), dove la dieta è maggiormente diffusa che da noi, cominciano ad essere disponibili anche da noi una serie di prodotti che vi potranno essere utili.

Ci sono dei preparati in polvere, come il Ketocuisine della canadese Solace Nutritions, che ha una ratio 5:1, ed è utile sopratutto per ricette da forno, come dolci, pizze, biscotti, etc. Potete ordinarlo sul sito, ma dovete avere una richiesta del vostro dietista:  Ketocuisine.


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Un buon prodotto, da poco distribuito in Italia, è il Ketovie della Pembrooke, una bevanda al gusto di cioccolato (o vaniglia) con ratio 4:1. Il Ketovie  sarà presto inserito nel registro nazionale degli integratori (quello che  serve per fare in modo che il prodotto sia prescrivibile e, con diverse modalità nelle diverse regioni italiane, a carico del SSN).

L’abbiamo assaggiato,  e vi possiamo assicurare che il sapore non è niente male! Tra l’altro, il Ketovie contiene diversi microelementi che sono molto utili nella dieta chetogena (tipo la carnitina!), e non contiene nessun grasso trans,  una categoria di grassi che è meglio evitare per avere una dieta sana e bilanciata.

Inoltre contiene grassi omega-3,  e una percentuale di grassi MCT (a catena media), assimilati dal corpo in maniera diversa dagli altri grassi, e più efficienti dei grassi a catena lunga nell’indurre la chetosi.

Ecco i fogli informativi delle due versioni al cioccolato e alla vaniglia:

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Vogliamo poi segnalarvi i prodotti di un’azienda italiana, fondata  diversi anni fa a Forlì dalle due sorelle Gamberi.

 

Marisa e Marina Gamberi hanno iniziato a produrre una linea di prodotti chetogenici, che ora sono disponibili in negozi monomarca in molte città italiane: Le Gamberì.

Ci sono biscotti, crackers, pasta, pane, piadine….. tutto adatto ad una dieta chetogena, e sviluppato con il Prof. Antonio Paoli dell’Università di Padova.

I prodotti sono molto validi, ma non facili da integrare in una dieta chetogenica medica, per il loro alto contenuto di proteine (di media 30gr. di proteine per 100 gr. di prodotto).

Controllate comunque la vostra prescrizione per capire se questi prodotti siano adatti alla dieta del vostro piccolo Ketogourmet!

Insomma, la strada comincia a essere meno accidentata, anche se nulla potrà ancora sostituire il vostro impegno nell’immaginare sempre nuove prelibatezze chetogeniche!

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KETOGOURMET all’Università La Sapienza!!!!!!

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Cari amici, siamo orgogliosi di annunciarvi che le ore, i giorni, i mesi dedicati alla cucina chetogena, non sono passati invano: siamo riusciti a controllare le crisi di nostro figlio, e ora KETOGOURMET è stato anche invitato a partecipare ad un seminario di formazione per professionisti dedicato alla dieta chetogena! Il seminario è organizzato dall’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA di ROMA……ancora un passo e siamo alla laurea honoris causa!!!

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A parte gli scherzi, ecco la locandina dell’evento (26/27 maggio a Roma):  programma-e-modalita-di-iscrizione; su questo sito trovate i contatti per informarvi: siete tutti i benvenuti!

 

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Lo sciopero della dieta!!!

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COSA ABBIAMO FATTO IN QUESTI MESI? CUCINATO FURIOSAMENTE PER FAR FRONTE ALLO SCIOPERO DELLA DIETA!!!!!

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Cari amici, non siamo spariti, semplicemente siamo stati troppo occupati a cucinare! In effetti, non c’è esperienza che tenga quando si materializza il peggior incubo dei Ketochef: LO SCIOPERO SELVAGGIO DELLA DIETA!!!

Come nelle catastrofi metropolitane, lo sciopero selvaggio mette in crisi, con una serie di piccoli colpi ben assestati, tutte le vostre certezze, costruite in anni di onesto impegno ketogenico!

Da un giorno all’altro, senza preavviso, vostro figlio inizia a rifitare sistematicamente tutti i piatti chetogeni che fino al giorno prima aveva apprezzato.

I biscottini preferiti, vere certezze della dieta, ormai un classico per tutte le stagioni? NO! Le merende sopraffine, frutto di una consumata esperienza chetogenica, con un bilanciamento perfetto tra grassi mono e polinsaturi? NEANCHE PER SOGNO! Quelle belle insalatine, con proteine nobili e tante fibre? SCORDATELE!!!

 Non ci sentiamo di dispensare consigli per affrontare lo sciopero selvaggio, diciamo che ognuno dà fondo a tutte le proprie possibilità, sperando di superare la crisi……tutto quello che ci sentiamo di raccontarvi è come l’abbiamo affrontato noi.


 

ALLARME ROSSO: CHE FARE?

La prima cosa: non è possibile affrontare uno sciopero selvaggio senza saper calcolare una ricetta. Se non siete in grado di gestire questo aspetto della dieta, è probabile che lo sciopero selvaggio vi porterà a interrompere il trattamento, anche se la dieta si fosse rivelata efficace.

img_20161110_105207-copiaQuindi, se ancora non sapete calcolare o adattare una ricetta, incominciate subito!

Se invece siete familiari con i calcoli e con la prescrizione della dieta, il nostro consiglio è: stabilite delle priorità.

In una situazione di calma riuscivamo a rispettare scrupolosamente la prescrizione, sia dell’intera giornata che dei singoli pasti, ma in tempi di sciopero selvaggio abbiamo dovuto essere flessibili, e abbiamo scelto, sempre d’accordo con il dietista, il parametro delle Kcalorie.

In altre parole, non si cambia la ratio della dieta e dei singoli pasti, ma si dà la possibilità di non terminare il pasto. Chiaramente, dovete monitorare il peso di vostro figlio, ma questo lo facevate anche prima.


CUCINARE NUOVI PIATTI

Ci possono essere molte ragioni per uno sciopero selvaggio, alcune non le conosceremo mai, perchè non tutti i nostri piccoli Ketogourmet sono in grado di comunicare con le parole, ma altre sono intuibili: insofferenza per il cibo della dieta!

Cercate di inventare nuovi piatti, per spezzare la routine; se azzeccate una nuova ricetta, non abbiate paura di ripeterla ogni volta che il vostro piccolo Ketogourmet la desidererà!

In questi giorni condivideremo con voi le nuove ricette, create con la forza della disperazione!

Mandateci i vostri suggerimenti e le vostre esperienze!

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La carnitina nella dieta chetogena

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LA CARNITINA? MI RICORDA QUALCOSA, MA NON SO COSA!

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Nel 1982 in Spagna, la nazionale italiana vinse il titolo mondiale.

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Fumare era ancora accettabile,  e si sfoggiavano grandi pipe. Il Presidente Pertini, l’allenatore Bearzot, ma anche il  signore seduto accanto a lui in questa foto: Leonardo Vecchiet, il medico della Nazionale.

 

In occasione della vittoria, ci fu una grande discussione sull’integratore che Vecchiet aveva dato per primo ai calciatori: si favoleggiava di prestazioni fulminanti, al limite del doping, grazie a un prodotto appena scoperto….la carnitina!

In realtà la carnitina era una sostanza perfettamente lecita e già usata, anche se dopo la finale del Santiago Bernabeu di Madrid, il consumo si impennò.

Ma cosa c’entra la carnitina con la dieta chetogena? E’ vero che i nostri Ketogourmet a volte sono anche degli atleti, ma perchè integrare questa sostanza?


DENTRO E FUORI I MITOCONDRI… UN GRAN TRAFFICO!

Se ci seguite, sapete già che i grassi costituiscono la percentuale maggiore della dieta chetogena (dall’80 fino al 90% del bilancio energetico), e sapete anche che la maggior parte dei grassi sono costituiti da una catena molto lunga di acidi grassi. Per poterli assorbire, il nostro corpo ha bisogno di spezzare queste catene, trasportare gli acidi grassi all’interno delle cellule, e trasformarli in corpi chetonici.

La sostanza che regola (insieme ad altre) questo processo è proprio la carnitina, che aiuta a trasferire gli acidi grassi all’interno delle cellule , e poi si prende anche la briga (come acetil-carnitina), di trasportare fuori dalla membrana i chetoni.

Se volete saperne di più, ecco un articolo della dottoressa Elizabeth Neal, preso dal sito della Matthew’s Friends (in lingua inglese): Carnitine


INTEGRARE LA CARNITINA?

LibriLa conoscenza di questi meccanismi, ha portato a pensare che una maggiore quantità di carnitina aiuti a mantenere alta la chetosi, e spinto molte famiglie (soprattutto in USA), a decidere autonomamente di integrare la carnitina, che è un prodotto da banco, acquistabile senza ricetta medica.

In realtà, non ci sono pareri univoci dei medici sulla necessità di integrare la carnitina, a meno che le analisi del sangue non mostrino un deficit in atto. D’altra parte non c’è neanche evidenza del fatto che la dieta chetogena causi automaticamente un abbassamento del livello di carnitina, perchè il deficit è stato trovato in alcuni pazienti e non in altri.


MA COME CALCOLARE LA CARNITINA NELLA DIETA?

carnitene-fiale-orali-1g10ml-Se comunque il vostro team vi prescriverà, come a noi, un’integrazione di carnitina, scatterà la ricerca di un prodotto che sia compatibile con la dieta chetogena. Noi abbiamo trovato questo, comodo e di buon sapore. Ci siamo fatti assicurare dalla casa prodruttrice  che il contenuto di carboidrati nella preparazione liquida sia pari a zero, quindi  totalmente compatibile con la dieta:  foglio illustrativo

Allora… al prossimo mondiale!

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Dieta chetogena e responsabilità delle famiglie: le 7 regole d’oro

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Parlando con tante famiglie che iniziano la dieta, ci rendiamo conto che non tutti hanno le informazioni necessarie per sapere cosa stanno facendo, come lo stanno facendo e perchè. Medici e dietisti hanno le loro responsabilità, ma l’unicità della dieta sta proprio in questo: anche noi famiglie dobbiamo essere attive.

Se la dieta chetogena si rivela  efficace per controllare l’epilessia di vostro figlio, almeno il 50% del successo nel mantenerla e massimizzare i suoi benefici, sarà direttamente legato al vostro impegno e alla vostra consapevolezza.

20150131_123056La dieta è difficile e complicata,  sta a voi prendere l’iniziativa per capirla, controllarla e mantenerla nel tempo. Con questo atteggiamento, potrete veramente aiutare le persone che amate, che combattono ogni giorno con una malattia grave come l’epilessia farmacoresistente.

Ecco alcuni consigli da KETOGOURMET.

 


1) CONOSCERE LA PRESCRIZIONE

I trattamenti farmacologici dei vostri figli sono complessi, prevedono spesso numerosi farmaci, con  dosi diverse per diversi momenti della giornata, ma siamo sicuri che nessuno di voi direbbe “non so se stamattina gli ho dato mezza pasticca o due intere“…..

La dieta chetogena è  un farmaco anti-epilettico, efficace quando i farmaci “normali” non arrivano: perché allora molte famiglie non conoscono la “dose” di dieta che viene prescritta al loro figlio? Perché non sanno cosa stanno facendo e come? Per quanti di voi  sarebbe concepibile non conoscere la posologia di un farmaco che date ai vostri figli?

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Per prima cosa, dovete quindi pretendere dal vostro team chetogenico che vi vengano comunicati con chiarezza:

 

  • Kcalorie / grammi di grassi / grammi di carboidrati / grammi di proteine / ratio dell’intera giornata;
  •  Kcalorie / grammi di grassi / grammi di carboidrati / grammi di proteine / ratio di ogni singolo pasto o merenda che fa vostro figlio (di solito 5 o 6 ogni giorno).

Conoscere e capire con esattezza questi dati è essenziale per capire quale “dose” di dieta assume vostro figlio.


 

2) RISPETTARE LA DIETA

 

P1060674Come per tutti i farmaci, la “dose” della dieta si può variare in funzione della reazione del paziente: se voi rispetterete alla lettera la dieta, il dietista potrà variarla per massimizzare i benefici, diminuire le controindicazioni, ma anche per seguire la crescita di vostro figlio.

Quindi, è un obbligo preciso della famiglia di rispettare al grammo tutte le indicazioni della dieta; mentre state pesando l’ultimo ingrediente della ricetta, vi manca un grammo? Non abbiate dubbi, buttate tutto e ricominciate dall’inizio!


 

3) CONOSCERE I CIBI

Conoscere e rispettare la “dose” della medicina non basta, perchè questa “dose” deve diventare cibo, ogni giorno, tutti i giorni, per 6 volte al giorno. Siete voi e solo voi che dovrete materialmente creare ogni giorno la medicina, nella vostra cucina.

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Non dovete diventare nutrizionisti (anche se alla fine ne saprete parecchio…),  ma avete l’obbligo di familiarizzarvi con alcune grandezze relative ai cibi, quelle contenute nella prescrizione.

Come si legge un’etichetta? Qual’è la differenza tra il peso di un cibo e il suo contenuto in grammi di grassi/proteine/carboidrati? Quali sono gli alimenti che mi conviene usare nella preparazione della dieta? Perchè non è consigliabile usare altri alimenti?

A queste domande dovrete essere in grado di rispondere, prima ancora di iniziare la dieta.


 

4) CAPIRE I MECCANISMI DELLA DIETA

P1060078Ma conoscere la dose e le proprietà dei cibi non basta ancora, manca il tassello fondamentale per far funzionare la dieta: la collaborazione del paziente! Vostro figlio deve collaborare attivamente, ogni giorno, tutti i giorni, per sei volte al giorno. Nessun dietista potrà sostituirsi a voi nel conoscere vostro figlio, nello scoprire assieme a lui nuovi sapori e nuove possibilità.

I dietisti vi potranno dare suggerimenti, consigli, aiuto, ma dovrete rendervi autonomi nell’immaginare nuove ricette (anche perchè vi confessiamo un segreto: nessun dietista sa veramente cucinare!).

Essere autonomi (ma non indipendenti, cioè sempre sotto il controllo medico) è un dovere per le famiglie, perchè è l’unico modo per sostenere la dieta a lungo termine.

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5) SAPER CALCOLARE UNA RICETTA

Cosa ci vuole per essere autonomi? Saper cucinare e saper usare il computer. Tutti i nostri lettori sanno usare il computer (altrimenti non sarebbero nostri lettori!), ma allora perchè così poche famiglie sanno calcolare una ricetta?

10Ci sono responsabilità che non sono delle famiglie, ma i calcoli della dieta sono in fondo semplicissimi: bisogna dividere i grammi di grassi per la somma dei grammi di carboidrati e proteine.

Avete bisogno di un ketocalcolatore e i vostri dietisti non ve ne mettono uno a disposizione? Fatevi da soli un foglio excel  (conosciamo diverse famiglie che hanno seguito questa strada), in attesa della versione italiana dell’EKM che KETOGOURMET sta preparando per voi!

Invece di dipendere dal foglio che vi manda il vostro dietista, che conterrà sempre una maggioranza di ingredienti che vostro figlio non mangerà mai, fate il contrario: mandate voi al dietista la vostra ricetta, chiedendogli di verificarla!

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6) I GUSTI DI VOSTRO FIGLIO

Molti di voi staranno combattendo con certi foglietti che contengono gli “scambi” (x grammi di pollo = y grammi di pesce etc.), un vecchio metodo combinatorio, purtroppo usato ancora oggi da molti dietisti, che non centra mai l’obbiettivo principale: cucinare qualcosa di commestibile. Oppure avranno tra le mani certi opuscoli con un ingrediente ricorrente (non facciamo nomi, il Ketocal..), con la prospettiva di produrre degli intrugli poco raccomandabili!20150804_132924

Ma perchè vostro figlio non si merita di meglio? Perchè non mettere tutta la vostra fantasia, creatività, abilità culinaria nell’immaginarvi l’unica, l’inimitabile, la definitiva ricetta chetogena: LA PREFERITA DA VOSTRO FIGLIO?

Conoscere e essere in grado di seguire i gusti di vostro figlio calcolando nuove ricette vi permetterà di mantenere la dieta per un periodo lungo, a volte anche di anni.


 

7) ESSERE CONSAPEVOLI DELLE DIFFICOLTA’

La dieta chetogena è molto impegnativa per le famiglie: c’è moltissimo lavoro, bisogna sempre essere in controllo e prevedere ogni pasto, ogni imprevisto e non c’è nessuno che potrà veramente sollevarvi da questo impegno.

P1060335 copiaLa dieta cambia di continuo, seguendo la crescita di vostro figlio, o reagendo agli imprevisti; voi dovrete calcolare, cucinare, congelare, fare la spesa, tenere sotto controllo le scorte, ogni giorno. Con l’esperienza sarà molto più facile, sarete rilassati e più veloci, ma l’impegno sarà lo stesso.

Prima di iniziare, chiedetevi con sincerità se avete questo tempo da dedicare alla dieta, se volete liberarvi del tempo per farlo, chi si farà carico delle necessità della dieta. Immaginatevi dei modi per dividere gli impegni tra diverse persone, sempre facendo in modo che il controllo della dieta sia inesorabile.

Se non ve la sentite, se pensate di non reggere l’urto, non iniziate neppure. Ma se invece siete disposti a qualunque cosa, come molte famiglie che si confrontano ogni giorno con una malattia difficile come l’epilessia farmacoresistente, allora prendete il coraggio a due mani, accendete il computer, e collaborate con tutto il vostro impegno a questo nuovo modo di curare vostro figlio.

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Dentro il frigo del ketochef

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Cari amici di Ketogourmet, ci ispiriamo ad un libro appena uscito: “Dentro il frigo degli chef”, e lo adattiamo alla nostra speciale cucina. Una volta che la dieta chetogena si sarà stabilizzata e le ricette tenderanno a ripetersi, avrete un miraggio: il vostro congelatore stipato di ogni tipo di prelibatezze chetogene, pronte da cuocere!

Come tutti i miraggi, anche questo sarà causato dalla situazione estrema nella quale vi mette la dieta: preparare sei pasti/merende al giorno, ogni giorno, tutti i giorni, senza mai il conforto di una merendina da tirare semplicemente fuori dalla busta!

Leggendo i libri americani o inglesi sulla dieta , congelare tutto è la risposta ad ogni problema, ma ricordiamoci che per gli americani (e gli inglesi), cucinare equivale a tirare fuori dal freeezer qualcosa da scaldare in un microonde….

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Preparare le ricette in serie, può comunque essere un modo di organizzare meglio il vostro tempo, concentrando il lavoro della dieta nei momenti nei quali siete più disponibili: questa è  la nostra cucina una tranquilla domenica mattina!

 

Ecco i consigli di KETOGOURMET sulla congelazione dei cibi chetogeni.


COSA / COME / QUANDO CONGELARE

Ci sono diverse possibilità:

  • congelare piatti già cucinati
  • congelare piatti da cucinare, in porzioni separate
  • congelare piatti da cucinare, in quantità maggiore di una porzione
  • congelare parti di ricette, cioè cibi tagliati e pronti all’uso

vediamo di cosa si tratta!

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Congelare piatti già cucinati

In questo caso, preparate completamente la vostra ricetta, e poi la congelate, pronta da essere tirata fuori dal freezer e scaldata; se volete il nostro consiglio, non fatelo! I piatti chetogeni hanno la necessità di essere cucinati sul momento, per non perdere il loro gusto e trasformarsi in tremendi ….mappazzoni (come direbbe lo chef Barbieri).

Se volete ostinatamente perseguire questa strada, dovrete comunuqe avere a disposizione molti piccoli contenitori e un pennarello; è importante infatti  segnare sempre sui piatti da congelare: la data nella quale avete congelato il piatto, il nome del piatto, se la ricetta è per il pranzo o per la cena.


Congelare piatti da cuocere, in porzioni separate.

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Si tratta di preparare la stessa ricetta in diverse “copie”, poi di congelare il tutto. Giorno per giorno, non avrete che da scongelare una ricetta, e cuocerla. Il gusto del piatto è molto simile a quello fresco, e voi potrete concentrare il lavoro di preparazione nei momenti nei quali siete più liberi.

In compenso la preparazione in serie è veramente impegnativa, perchè dovrete preparare separatamente ogni porzione. Questo significa avere una batteria di contenitori, ciotoline, bicchierini, pirottini, che renda possibile la cosa; significa anche che il tempo di preparazione non diminuisce veramente, viene solo concentrato.

Una volta preparato tutto, potete mettere nel congelatori le varie porzioni, che poi cuocerete una per una durante la settimana. Preparare il cibo in serie vi permetterà di concentrare l’impegno della cucina nei momenti nei quali siete più liberi, e ridurrà gli sprechi che ci sono sempre quando si prepara una sola ricetta.

Ricordate di scegliere bene le ricette che volete preparare: alcuni piatti si prestano meglio per essere congelati che altri. Molto adatte sono le ricette che prevedono la cottura al forno, come sformati, pizze, torte…. Se preparerete almeno una parte dei cibi in serie, certamente il tempo da dedicare alla dieta diminuirà durante la settimana, perché dovrete solamente far scongelare il piatto e poi cuocerlo.

Attenti però: durante la preparazione in serie dovrete usare al massimo la vostra capacità di concentrazione, perché è facilissimo confondersi, non ricordarsi più in quale delle sette ciotole che avete davanti avete già messo la farina di soja e in quale ancora no!  Scoprirete anche uno spiacevole effetto secondario: la montagna di stoviglie da lavare……..

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Congelare piatti da cuocere, in una porzione multipla.

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E’ il caso tipico dei biscotti: preparate una grande dose di impasto, che poi cuocerete mano a mano che vi servirà.

Per poter seguire questo metodo, dovrete per prima cosa dovrete  cuocere dall’inizio alla fine una dose della vostra ricetta e pesare il risultato della ricetta in grammi: dovete cioè sapere a quanti grammi di biscotti cotti corrisponde una dose della vostra ricetta.

Solo a questo punto, potrete preparare più dosi insieme per congelarle, e poi prelevare dal congelatore una parte dell’impasto per cuocerlo. In questo modo, abbatterete di molto i tempi di preparazione, perchè dovrete pesare gli ingredienti molte meno volte, e tutti i passaggi saranno più rapidi. Noi utilizziamo questa tecnica per preparare una sola volta ogni due settimane l’impasto dei biscotti che nostro figlio mangia a scuola, per poi cuocerne ogni due o tre giorni una parte.

Questa tecnica fa risparmiare sicuramente molto tempo, e  si può applicare specialmente con le ricette dei biscotti, del pane, o simili.


Congelare parti di piatti

Più che farvi risparmiare tempo nella cucina, questo metodo vi farà risparmiare tempo nel fare la spesa, e ridurrà gli sprechi. Potrete comprare la carne o il pesce previsti nelle ricette, poi dividerle in tanti pezzi del peso necessario. In pratica, invece di comprare quattro volte 50 grammi di filetto, ne comprate una volta 200 grammi, ne usate 50 il primo giorno, e congelate tre porzioni da 50 grammi, che dovrete poi solamente togliere dal congelatore.

Come negli altri casi, munitevi di carta e pennarello indelebile, perché dovrete sempre scrivere  tipo di alimento, peso in grammi, data di congelazione.

Vi sconsigliamo di congelare frutta, verdura e altri cibi freschi, perché vi farebbe risparmiare una quantità di tempo trascurabile, e in compenso toglierebbe molte proprietà nutritive ai vostri cibi.

Allora, cosa aspettate? Sotto con i pennarelli!

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Cos’è possibile fare seguendo la dieta chetogena? TUTTO!!

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Vogliamo condividere con voi alcune nostre esperienze di questi giorni, per dare coraggio a tutti quelli che devono iniziare la dieta e hanno paura che condizionerà in maniera troppo pesante la loro vita, e dare sicurezza a chi la dieta la sta già affrontando giorno dopo giorno!

P1070160 copiaCominciamo da un pranzetto informale, sotto una pergola, senza grosse difficoltà; unico consiglio: portate con voi tutto il necessario, soprattutto i vostri keto-utensili! (qui il link al nostro post sugli attrezzi essenziali: ketoessentials)

Un’occasione più formale? Eccola!

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cloche1In questa occasione, il coperchio della nostra vaporiera (che viaggia sempre con noi), si è rivelato una “cloche” degna del room service di un albergo a cinque stelle, e ci ha permesso di portare dalla cucina alla tavola, senza raffreddarlo, il menù chetogeno della serata!

Vogliamo passare ad una cena più in contatto con la natura, tipo campeggio all’aperto, magari intorno ad un grande fuoco? Ce l’abbiamo!

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La fortuna un questo caso è stata avere un fantastico forno industriale a pochi minuti di cammino, dove preparare il pentolino di zucca!

Vogliamo parlare del gelato con i compagni, per festeggiare la fine della scuola?   Ecco la cronaca istante per istante della prima cucchiata:

Qui il virtuosismo non è stato tanto  fare il gelato (lo confessiamo, abbiamo una gelatiera!), quanto di gestire il trasporto in tempo reale da casa al bar, con doppio travaso, pesatura virtuosistica con tempi da pit-stop di formula 1, borsa frigo con doppio ghiaccino, viaggio in motorino…il tutto con una temperatura esterna di 34°!!!!

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A proposito di caldo, per quelli di voi che sono già al mare, ecco un perfetto menù da spiaggia libera: crocchette di pollo e insalatina di carote!


Potete preparare le crocchette in grandi quantità e tirarle fuori dal freezer: in pochi minuti saranno pronte; aggiungete l’insalatina di carote, e siete pronti per un bel pranzetto al mare..

Insomma, vi dovrete dar da fare, ma riuscirete a fare tutto quello che vorrete! Mandateci le vostre esperienze!
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