Molti genitori hanno paragonato l’inizio della dieta a una seconda nascita dei propri figli, e ci sono in effetti tante similitudini: emozione per le nuove sensazioni, paura di sbagliare, timore di non capire le necessità del piccolo, felicità per il contatto.
In questo post, ci occuperemo degli aspetti più concreti: come preparare la casa (e il resto della famiglia) all’inizio della dieta, diciamo il passaggio che avete fatto quando avete preparato la culla o la cameretta per il lattante, con i corredini e tutto il resto….
Se vostro figlio è figlio unico e voi abitate da soli con lui, andate pure al paragrafo successivo, ma se in casa ci sono fratelli o altri parenti che abitano con voi, persone che vi aiutano con il bambino, per prima cosa dovete allearvi con loro.
Ancora prima di iniziare, spiegate loro in maniera precisa cosa significherà la dieta per il loro fratello/nipote…, fategli capire che una delle cose più importanti della dieta è la precisione nel rispettare i cibi ammessi e non ammessi, nel tenere sotto controllo tutto quello che si mangia.
Decidete insieme le strategie migliori per ogni membro della famiglia, in modo da arrivare a decisioni condivise: dove verranno tenuti i biscotti al cioccolato per la colazione dei fratelli? Date delle regole precise, che tutti devono rispettare, per continuare a condividere i momenti del cibo: niente zucchero, pane, biscotti, crostatine e merendine sulla tavola, ognuno è responsabile del proprio cibo e di non lasciare bocconi o avanzi in giro.
La dieta è difficile per tutti, non solo per vostro figlio, ci saranno delle rinunce da fare e dei cambiamenti: è importante che tutti i membri della famiglia siano consapevoli di fare uno sforzo con un obbiettivo preciso, combattere le crisi epilettiche, farle diminuire, controllarle.
Nei primi tempi, durante i pasti in comune, cercate di evitare di portare in tavola per gli altri componenti della famiglia i “vecchi” cibi preferiti di vostro figlio, aiutatelo a cambiare gusti e ad apprezzare il nuovo cibo; avrete un vantaggio: conoscerete di certo i cibi che non amava per niente, che rifiutava: partite da quelli per costruire i menu per il resto della famiglia!
Ci sono molti modi di consumare i carboidrati necessari in una dieta non chetogena, non solo pizza, pane e pasta, ma anche patate, gnocchi, polenta, semolino, cous cous, boulghur, fagioli, ceci, piselli, lenticchie….noi abbiamo mangiato per tre mesi solo gnocchi!!!
Una volta che la dieta si sarà stabilizzata, potrete portare nuovamente sulla vostra tavola pasta, pane, qualunque tipo di cibo, ma continuando a stare all’erta, perchè i bambini sono rapidissimi, e un tentativo di rubare al volo un pezzo di pizza lo faranno sempre!
Tutta la casa sarà stata organizzata per facilitare la dieta: mai cibo in giro, tutti i cibi non chetogeni fuori dalla portata di vostro figlio (in alto o sotto chiave), non lasciare mai la tavola apparecchiata con resti di cibo o briciole di pane, scorte personali di biscotti o cioccolatini tenute in luoghi inaccessibili: vi accorgerete che i vostri stratagemmi funzionano quando troverete una scatola di biscotti nel vostro armadio, tra le calze!
Quando questo succederà, sarete pronti per affrontare parenti e amici. 
PARENTI e AMICI

Per la buona riuscita della dieta, è fondamentale coinvolgere tutta la rete di affetti che vi sta intorno: nonne, zie, cugini, parenti, amici…. tutti vanno informati della dieta.
Mettete la dieta in una luce positiva, non come privazione e difficoltà, ma come sforzo al quale tutti potranno partecipare, per aiutare vostro figlio a migliorare la qualità della sua vita. Se le crisi saranno controllate o diminuiranno, la vittoria andrà distribuita tra tutti quelli che parteciperanno all’impresa, anche se l’eroe di questa storia sarà sempre vostro figlio!
Nel preparare la vostra cerchia alla dieta, vi accorgerete subito di uno strano fenomeno: nessuno riesce veramente a capire il meccanismo della dieta! Senza distinzione di età, cultura, intelligenza, tutti i parenti e gli amici vi faranno domande per voi senza senso: “può mangiare la pizza con molto olio”? “può mangiare la carbonara se ci metto molta pancetta”? saranno le più comuni, e ancora più insidiose saranno: “povero bimbo, non può mangiare il torrone!” o il classico “ma non potrà andare da Mac Donald’s con gli amici!”
Avrete comunque bisogno di tutti, ogni aiuto sarà importante per vostro figlio, quindi cercate di non arrabbiarvi subito i parenti più stretti! Spiegate con pazienza che la dieta è un grande impegno, ma che in cambio la qualità della vita del loro nipote/cugino/amico potrà essere molto migliore.
Coinvolgeteli, chiedete suggerimenti (anche se e’ ovvio che la parmigiana della zia fatta con molto olio non sarà possibile farla mangiare a vostro figlio), ma in cambio pretendete da loro un aiuto attivo: pranzi e cene che rendano possibile per vostro figlio condividere il momento del cibo con gli altri.
La socialità di un bambino che segue la dieta chetogena è sempre una scommessa: vi accorgerete che tutte le occasioni sociali ruotano intorno al cibo! E’ fondamentale che il bambino possa condividere in serenità il momento del pasto con la sua famiglia: abbiamo capito di aver avuto il giusto atteggiamento quando siamo riusciti a fare dei bellissimi pranzi con i nonni, che tenevano il pane nelle tasche!
Rendetevi conto che la presenza di vostro figlio a una cena limitera’ la liberta’ degli altri, ma non preoccupatevene: discutete in dettaglio con i vostri parenti il menù prima dei pranzi, siate riconoscenti per tutti i piccoli sacrifici che dovranno affrontare, ma siate anche implacabili.
Se qualcuno non capisce, o non vuole mettersi in gioco, non andate! Organizzate piuttosto voi il vostro Natale chetogeno, e chi capisce l’importanza della dieta sarà il benvenuto.
La famiglia chetogena in trasferta assomiglia a quelle scene dei film americani d’azione, quando le squadre del servizio segreto bonificano i luoghi dove sta per arrivare il Presidente; di solito uno dei due genitori scatta in avanscoperta, controllando la cucina e facendo piazza pulita di tutto il cibo incustodito; poi passa alla tavola da pranzo, nascondendo o almeno coprendo il cestino del pane.
La durata massima della bonifica deve essere di tre secondi, quindi tenetevi in allenamento! Si passa poi agli altri locali della casa, spazzando via caramelle, cioccolatini, dolcetti, che di solito riempiono ogni angolo dei salotti….
Natali, pasque, domeniche, tutto deve diventare amico della dieta: saranno modificati i menù tradizionali, e tutti dovranno sapere che quando andrete in visita ci sarà una bonifica preventiva della tavola e della cucina, per non lasciare in giro cibi non consentiti!
E’ un impegno per tutti, ma se riuscirete a conquistarvi l’appoggio dei vostri parenti, coinvolgendoli in questa avventura così speciale, potranno essere una risorsa importante per vostro figlio. Vedrete che piano piano, il fascino di questa strana medicina a base di olio e burro agirà anche su di loro.