Ci sono tante diete chetogene quanti bambini che sono in terapia, non solo perchè ogni prescrizione è diversa, ma anche e soprattutto perchè ogni famiglia ha una cucina diversa. La dieta infatti non può che essere una cucina “di casa”, perchè solo voi potrete preparare il cibo per vostro figlio.
Sarà tutto nuovo, una grande prova, ma voi avrete un vantaggio: conoscete vostro figlio meglio di chiunque altro. Gli piace selezionare i cibi e i sapori, o preferisce dei piatti elaborati con molta salsa? E’ abituato a mangiare diverse portate, o preferisce sbrigarsi con un piatto unico?
E’ venuto il momento di usare il vostro vantaggio per scegliere che tipo di ricette preparerete. Se avete un figlio come il nostro, che tende a scegliere i bocconi preferiti e lasciare tutto il resto, sceglierete di cucinare dei piatti unici, con i diversi ingredienti mescolati. Così ogni boccone avrà la stessa ratio, e se avanza qualcosa, i calcoli saranno più semplici.
In molti libri di ricette chetogene troverete invece esempi di ricette nella quali ci sono diverse “portate”, o nelle quali una parte dei grassi sono serviti sotto forma di bevande (un classico degli americani è il bibitone di panna e acqua, da servire insieme al cibo). Cucinate ricette di questo tipo solo se siete sicuri che vostro figlio finirà tutti i diversi “pezzi” della ricetta.
Ogni famiglia ha i suoi piatti tipici, fatti in maniera particolare: partite da questi piatti (ai quali vostro figlio è abituato), per trasformarli in maniera chetogena. Partite da piccoli “trucchi” per scoprire e costruire insieme al vostro bambino nuovi gusti “chetogeni”. Il nostro Ketogourmet amava le carote ma odiava le altre verdure: siamo partiti dalle carote, mescolandole ad altre verdure a minor contenuto di carboidrati (come i finocchi). Pur di mangiare le adorate carote, accettava anche i finocchi, e oggi le insalatine sono uno dei migliori alleati della nostra dieta!
La vostra cucina si trasformerà in un laboratorio, e voi sarete un incrocio tra Willy Wonka (quello della fabbrica del cioccolato) e un piccolo chimico: immaginate di cucinare sempre pasticcini, cioccolatini, macaron…. giocate con gli ingredienti, fate piccole variazioni, continui aggiustamenti per arrivare alla perfezione chetogena, ma soprattutto coinvolgete vostro figlio.
Fategli vedere la bilancia e l’attrezzatura speciale dedicata solo a lui, comprategli una bilancia per giocare e dei misurini per pesare, insomma fategli sentire l’importanza e la particolarità della sua dieta.
I piatti chetogeni spesso non si presentano molto bene: come direbbe un giudice di Masterchef, spesso sono dei “mappazzoni” tremendi! Curare la presentazione diventa quindi parte della cucina, è importante che ci sia sempre una cura non solo del gusto, ma anche della presentazione dei piatti.
Senza arrivare agli estremi dei genitori che usano coloranti alimentari, ombrellini da cocktail e simili (ce ne sono, ce ne sono…), cercate di comporre sempre dei piatti equilibrati.
Comprate, magari assieme a vostro figlio, piatti, scodelle e bicchieri colorati e allegri che saranno dedicati solamente a lui e alla sua dieta. La sua consapevolezza dei vostri sforzi, compenserà la sua frustrazione di dover mangiare un cibo diverso da quello di tutti gli altri.
Altro acquisto importante, soprattutto per le merende fuori casa: pirottini decorati per biscotti e tortine; non sapete cosa sono i pirottini? eccoli:
Ci siamo accorti di essere sulla buona strada per mantenere la dieta, quando la cuginetta di nostro figlio fece un terribile capriccio perchè voleva anche lei i biscottini come i suoi, ognuno con il suo pirottino colorato!