Intervista a Maurizio Tommasini / 1

Claim12Centrato Cari amici di KETOGOURMET,

come promesso, eccovi la prima parte dell’intervista che abbiamo realizzato con il Dottor  Maurizio Tommasini, autore del recente  La Chetodieta.

Quali sono i fattori che hanno contribuito al recente grande interesse sulla dieta chetogenica?

A livello di pubblico sicuramente ha giocato un ruolo importante la notevole popolarità di alcuni protocolli commerciali basati sull’alimentazione low-carb, unitamente a tutto il clamore suscitato dall’ipotesi dell’insulina come responsabile della supposta epidemia di obesità, un tema particolarmente sentito nel mondo anglosassone. Oltretutto la chetogenica viene spesso proposta come dieta che permette di dimagrire mangiando in quantità cibi che molti considerano appetitosi, carne di ogni tipo, formaggi , grassi: si tratta di una visione distorta ma che ha grande presa su di un pubblico che cerca risposte semplici a problemi complessi.

Nel campo delle applicazioni terapeutiche ritengo che sia stato fondamentale quanto avvenuto negli anni 90, con la riscoperta della chetogenica come terapia in soggetti con epilessia farmacoresistente. Inoltre sono suggestivi anche gli studi sul tema delle cefalee e delle malattie neurodegenerative, oltre che le possibili applicazioni nel trattamento di malattie metaboliche. Contrariamente a quello che molti pensano la chetogenica non è certo una fad diet, una dieta alla moda, priva di sostegno scientifico: si tratta invece di uno dei regimi dietetici più studiati, con una storia lunga un secolo di interessanti applicazioni in campi diversi.

Le tre cose più importanti che consiglierebbe ad una persona che volesse iniziare una dieta chetogenica?

In primo luogo valutare se esistano le condizioni per seguire questo regime: ci sono delle controindicazioni assolute che vanno sempre prese in considerazione. In secondo luogo considerare che si tratta di una dieta che non ammette sgarri: indurre la chetosi richiede tempo e quelle che potrebbero essere trasgressioni ammissibili in un piano alimentare ipocalorico possono determinare l’uscita da questo stato, con perdita di quelli che sono i benefici inerenti alla dieta. In terzo luogo valutare la logistica relativa alla dieta, la necessità di consumare pasti in cui l’apporto di carboidrati è molto ridotto e in cui la selezione dei cibi da consumare è molto importante. I pazienti che per lavoro sono costretti a mangiare fuori casa devono considerare questo fatto, anche se, per esperienza,  non si tratta di una situazione così difficile da gestire.

E’ possibile seguire una dieta chetogenica solamente con cibi freschi, acquistabili in supermercato?

A mio parere sì. È il concetto su cui poggia la mia proposta alimentare, la chetodieta, una dieta chetogenica che utilizza prodotti freschi, carne, pesce, verdure, frutta secca e olio extravergine di oliva. Quando l’obiettivo primario è il dimagrimento questo permette di mantenere un buon rapporto con il cibo e facilita poi il passaggio alla fase cruciale di mantenimento che è essenziale per consolidare quanto ottenuto durante la fase chetogenica. Diverso è il discorso delle applicazioni terapeutiche che richiedono un preciso rapporto chetogenico e che molto spesso devono necessariamente ricorrere a prodotti appositamente formulati. La guida di un professionista esperto è comunque importante in entrambe i casi, assolutamente indispensabile nel secondo.

Sono sempre necessari gli integratori? Se sì, quali sono quelli che lei raccomanda?

Visto il limitato apporto di certi cibi talvolta è utile integrare con vitamine e sali minerali. Altra integrazione utile è quella con citrati, importante per ridurre il rischio di formazione di calcoli renali, uno dei potenziali effetti collaterali di una chetogenica seguita per tempi prolungati.

Grazie al Dottor Tommasini da KETOGOURMET, seguite il nostro blog per la seconda parte dell’intervista!

 

Claim12Centrato


 

KETOGOURMET, un blog

  • creato da una famiglia con un bambino con epilessia farmacoresistente, che grazie alla dieta chetogena è riuscito a controllare le crisi;
  • che, a partire da un’esperienza personale, offre un aiuto concreto alle altre famiglie ;
  • per dimostrare che anche un cibo che cura può essere “Gourmet”!

 

 

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